Pianta di Roma antica del 1792.
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Sono un archeologo, laureato in Topografia di Roma antica, da sempre affascinato dalla Città Eterna.
In queste pagine proverò a raccontarvi Roma, attraverso l'archeologia, la storia e la tradizione.
In queste pagine proverò a raccontarvi Roma, attraverso l'archeologia, la storia e la tradizione.
Via del Tempio della Pace
Via del Tempio della Pace, Roma.
Il Templum Pacis fu realizzato da Vespasiano tra il 71 e il 75 d.C. per commemorare la vittoria sui Giudei e la conquista di Gerusalemme ed era considerato tra i monumenti più belli e ricchi di opere d’arte della città.
Via Claudia
Via Claudia, Roma.
Il toponimo riprende il nome dal Claudianum, il tempio dedicato al maggior esponente della gens Claudia, l’imperatore Tiberio Claudio Druso (10 a.C.-54 d.C.), fatto avvelenare dalla moglie Agrippina per assicurare il trono al figlio Nerone: Agrippina volle eternare la memoria del marito erigendo lo splendido tempio sul Celio.Piazza dell'Esquilino
Piazza dell'Esquilino, Roma.
L’origine del nome del colle Esquilino è varia e controversa: si afferma che gli exquilini erano gli abitanti della fascia suburbana, per distinguerli dagli inquilini che risiedevano nell'Urbe, e si pensa a un dendronimo derivato da aesculi (eschi), arbusti di leccio cari a Giove; una terza ipotesi è che derivi da excubiae, le guardie che venivano mandate da Romolo per difendersi dalle insidie dei Sabini di Tito Tazio.
Vico Jugario
Vico Jugario, Roma.
L’antico vicus Iugarius univa la valle del Foro con il Tevere, costeggiando le propaggini del Campidoglio e la palude del Velabro. Il nome potrebbe derivare da un vicino altare di Iuno Iuga, protettrice delle nozze e del vincolo coniugale.
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Via dei Condotti
Via dei Condotti, Roma.
Il toponimo sarebbe riferibile alle tubature dell’acquedotto dell’Aqua Virgo, fatte derivare da papa Gregorio XIII dal Bottino dell’Acqua Vergine ai piedi del Pincio. Le condutture, che nel XVI secolo diedero il nome alla via Conductorum, alimentano ancora oggi la Fontana di Trevi.
Piazza di Sant'Eustachio
Piazza di Sant’Eustachio, Roma.
Mentre era a caccia sui monti Prenestini della Mentorella, Placido, comandante dell'esercito romano sotto Traiano, s’imbatté in un maestoso cervo bianco che, al momento di abbatterlo, mostrò fra le corna una croce luminosissima con l’immagine del Cristo; scosso dal miracolo, Placido si convertì insieme alla sua famiglia e, battezzato, prese il nome di Eustachio. Anni dopo, l’imperatore Adriano, quando si accorse della conversione, fece esporre Eustachio e la famiglia a un leone; la belva però non osò toccarli, chinando la testa in segno di rispetto. L’imperatore allora li fece chiudere dentro un toro di bronzo incandescente: morirono all’istante, ma i corpi furono estratti intatti dopo la tortura. La chiesa è ricordata dal V secolo, e secondo tradizione sorse sul luogo della sepoltura e della sua casa.
La testa di cervo sormontata da una croce è tuttora simbolo del rione Sant’Eustachio.
Via di Monte Tarpeo
Via di Monte Tarpeo, Roma.
La Rupe Tarpea e la sua etimologia sono riconducibili alla tradizione della vergine Tarpeia, figlia di Spurio Tarpeo, comandante delle guardie del Campidoglio, la quale fece entrare nella città assediata il sabino Tito Tazio e le sue milizie, in cambio di «ciò che egli e i suoi soldati portano al braccio sinistro», intendendo i loro bracciali d’oro: Tazio, una volta arrivato sul Campidoglio, fece uccidere la traditrice schiacciandola sotto il peso dei loro scudi, «ciò che egli e i suoi soldati portavano al braccio sinistro». Il corpo della ragazza venne poi gettato dall’alto della rupe, che da quel momento in poi venne usata per giustiziare i traditori.
Via del Portico d'Ottavia
Via del Portico d’Ottavia, Roma.
Con il termine Porticus Octaviae viene indicato il monumento dedicato da Augusto a sua sorella Ottavia nel 27 a.C., che sostituì la vecchia Porticus Metelli, il complesso di portici che inglobava due templi: Iuno Regina del 179 a.C. e Iuppiter Stator del 143 a.C.
Via del Foro Piscario
Via del Foro Piscario, Roma.
Nel Medioevo la chiesa di Sant’Angelo in Pescheria venne anche detta "in forum piscium", per il mercato del pesce che fino a metà del XIX secolo si teneva nella zona: il toponimo riprende il nome del Forum Piscarium, che Varrone posizionava in questa zona, «secundum Tiberim».
Via di Valle Murcia
Via di Valle Murcia, Roma.
Il nome della valle tra l’Aventino e il Palatino deriva da Murcia, divinità arcaica venerata in un sacellum alle pendici nord dell’Aventino, in rapporto etimologico con i mirti che avrebbero coperto l’Aventino.
La valle verrà in seguito bonificata per la costruzione del Circo Massimo.
Via delle Terme di Caracalla
Via delle Terme di Caracalla, Roma.
Le grandi terme imperiali, fatte costruire da Caracalla tra il 212 e il 217 con il nome di Thermae Antoninianae, danno il nome alla grande via aperta tra il 1937 e il 1940, riprendendo peraltro il tracciato di parte della passeggiata archeologica del 1912, nei lavori dell’espansione della città verso il quartiere EUR.
Via del Pie' di Marmo
Via del Pie' di Marmo, Roma.
Il grande piede marmoreo venne ritrovato nel XVI secolo: si pensa che il piede con calzare appartenesse ad una statua di culto dell'Iseum Campense, che si ergeva in quest'area.
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