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Sono un archeologo, laureato in Topografia di Roma antica, da sempre affascinato dalla Città Eterna.
In queste pagine proverò a raccontarvi Roma, attraverso l'archeologia, la storia e la tradizione.

Aracoeli

Ara Coeli, come il nome latino ci indica, significa “altare del cielo”; l’origine di questo nome, raccontata nei Mirabilia (11), è collegabile a una leggenda cristiana nella quale l’imperatore Augusto, consultando la Sibilla Tiburtina, ebbe la premonizione che presto sulla terra sarebbe venuto un re destinato a regnare in eterno, udendo una voce che diceva «Haec ara filii Dei est»: l’imperatore fece allora erigere sul Campidoglio un altare, con un’iscrizione recante la frase, da cui poi sarebbe derivato l’appellativo Aracoeli.
Una seconda ipotesi potrebbe essere la derivazione da Arx Capitolina, l’altura N del Capitolium, rinominata in epoca cristiana Arx Coeli, da qui Aracoeli; volgarmente detto “sull’arce” o “in arce”, per corruzione dialettale si trasformò “sull’arceli”, “in arceli” e “araceli”.
Secondo l’Hülsen invece, il nome deriva da un’iscrizione sull’altare del transetto sinistro, nella quale ara venne collegata erroneamente con celi, appartenente invece a proles: «Noscas quod Caesar tunc struxit Octavianus hanc ara celi sacra proles cum patet ei».
Probabilmente all’origine della leggenda e della chiesa potrebbe esserci un altare sul Campidoglio, legato al culto di una divinità femminile, che con l’affermarsi del Cristianesimo avrebbe ispirato racconti in cui la dea pagana venne sostituita dalla Vergine Maria.

Fonti:
Hülsen C., Chiese di Roma nel Medio Evo 
Accame M., Dell’Oro E.(a cura di), I Mirabilia Urbis Romae
Armellini M., Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX